sabato 31 dicembre 2011

Anno nuovo.....

Finalmente finisce il 2011, un anno molto intenso, di duro lavoro e studio, di prove di ogni tipo, di lontananza e di riunioni, di nuove nascite e di nuove sfide......

E arriva il 2012...un anno da paura! Non tanto per la profezia dei Maya, quanto per questa assurda "crisi" che aleggia su di noi come una immensa mano nera, pronta a schiacciarci......Che volete che vi dica: rimbocchiamoci le maniche di lavoro e ottimismo, molto ottimismo!

Circondiamoci di veri amici e di affetto, di energia e voglia di fare.
Uno stop definitivo ai perpetui lamentoni che si piangono addosso e ci scaricano solo negatività!

Buon 2012 e un abbraccio!

lunedì 26 settembre 2011

Settembre eterno.

Sará che si torna dalle vacanze.
Sará che in mezzo non c'è neanche una festivitá.
Sará che fa ancora caldo ma sei giá con la mentalitá invernale.
Sará che sei travolto da impegni, propositi, obblighi, pulizie, cose da riordinare, riorganizzare, rivedere, cose da comprare o buttare.
Sará che si torna alla dura realtá (o a una sua mentale esasperazione).

Comunque settembre, mi è sempre sembrato eterno. Troppo eterno.

domenica 25 settembre 2011

Brainstorming emozionale.

RiderePiangereGridareDormireNondormireRidereRidereSorridereNonaverevogliadiparlareGridaredi nuovoMangiareunsaccoNonaverefamerePiangereRidereDormireconocchioaperto.

martedì 20 settembre 2011

La madeleine.

Sono dei piccoli momenti proustiani quelli che fanno respirare, che ti riportano a una serena realtá.

Sono reduce da un mese di "studio matto e disperatissimo" stile leopardiano, fino ad arrivare a livelli fantozziani, con tanto di male alle ginocchia per stare troppo seduta, una mezza tendinite per colpa del mouse, la vista appannata per il troppo leggere...insomma mi ci sono voluti due giorni per riprendermi un po' (solo un po', perché la settimana prossima mi tocca leggere l'esame del concorso davanti al tribunale.....).
Oggi pomeriggio ho vissuto il primo momento di vera serenitá comprando del pane d' avena bellissmo e un muffin di limone e lampone in una boulangerie che hanno aperto vicino a casa!
Che felicitá quel buon odore di pane!

venerdì 16 settembre 2011

Addestramento mentale.

La mia personale guerra ha un nome: concorso da bibliotecaria.
Mancano 48 ore a una battaglia.
E andiamo.

giovedì 1 settembre 2011

1 settembre



Si torna a lavorare e a studiare, aiutati ( o no?) da una giornata grigissima che rovescia su Siviglia litri e litri d'acqua.

Unica consolazione: è tempo di rivedere gli amici e raccontarsi le vacanze!


mercoledì 27 luglio 2011

............e la serenitá che si prova quando due carissime amiche e i loro due stupendi gatti diventano pure i tuoi vicini di casa........................... :)

lunedì 11 luglio 2011

I nostri piccoli (grandi) totem.



Il totem è un essere mitologico o un animale che presso certe culture è l'emblema di una tribú o di un individuo.
Il totem è un legame fra una persona (o un gruppo) e un animale con determinate caratteriche spirituali o soprannaturali.
Questa istituzione è basata su concetti magici, sulla convinzione che la persona abbia le stesse caratteristiche dell'animale che la rappresenta.

Io non so voi, ma gli animali che mi hanno accompagnato nella vita, che mi hanno aiutato a crescere, che mi hanno dato tantissimo amore e tantissima gioia, per me loro sono veri e propri totem, sono degli spiriti guida dotati di pelo, coda e zampe. Insostituibili, unici, bellissimi...magici, insomma!

Io non so voi, ma la mia vita si puó raccontare benissimo attraverso le epoche dei miei vari totem (tutti gatti per il momento, senza contare Shila, che è il totem trascuratissimo di Toni): la mia infanzia con il gatto Oscar (grassissimo e buonissimo),poi Pallina, poi Miki, poi Leo, Stellina, Pirullo (in molti si ricorderanno di lui!) e adesso la Puccia....

....e non posso pensare alle persone a cui voglio bene senza i vostri totem, passati e presenti.....Queen e Goran(Filippo), la Mimma (Laura), la Chicca (Alice), Misery e Alfred (Anna), Mambel e Phoebe (Rocio e Maica), Dick (Luca May), Tommaso and co. (Camilla), Pinto (Lorena), Telmo (Desirée), Miagolo (Manu), Pixel e Alex (Yuri)....

Chi non ha mai avuto il suo totem non lo potrá mai capire....

Ciao Mimma e buon viaggio! Potrai sbranare tutti i piccioni che vuoi, ringhiare ai nordafricani anche se è politicamente scorretto e fare scorpacciate di tutte le golositá del mondo!

lunedì 4 luglio 2011

Segnali?

In tre giorni sono venuta a sapere:
-che la sorella di un mio amico è in fin di vita perché l'hanno investita alla fermata dell'autobus.
-che una mia cara amica in cerca del secondo figlio ha avuto un aborto, e che suo padre ha un tumore.
-che un'altra cara amica non è morta per un pelo in un incendio in casa sua. È molto bruciacchiata e intossicata, ma sopravviverá.

Che dire...Carpe diem, quam mininum credula postero.

venerdì 1 luglio 2011

Il tempo vola......

Dove sono finiti quegli eterni pomeriggi estivi pieni di luce?
Quelle giornate senza fine nelle quali avevi tempo per fare venti cose, ideare dieci progetti e cambiare idea almeno sessanta volte.
Per leggere un libro tutto d'una fiato.
Per vedere tre film di fila.
Per dormire fino a non sapere piú cos'è la stanchezza.
Per guardarsi allo specchio fino all'ultimo poro, sperimentando dei look piu o meno improbabili.

Quelle giornate in cui ti senti o infinitamente minuscolo o smisuratamente onnipotente.
Quelle giornate, ma dove sono finite?
Quando è svanito il tempo?

martedì 28 giugno 2011

Mendel dei libri.

"Lei, quella donna senza studi, almeno aveva conservato il libro per ricordarsi meglio di lui. Io invece, per anni, mi ero completamente dimenticato di Mendel dei libri. Proprio io, che dovrei sapere bene che i libri si scrivono, sopra ogni cosa, per unire gli essere umani, per difenderci dall'inesorabile destino della nostra esistenza: la fugacitá e l'oblio."

S. Zweig

venerdì 24 giugno 2011

Di nuovo, ho deciso di non sparire.
Giovedi 23 giugno: festa.
Venerdi 24 giugno: per il 99% dei funzionari =ponte. Per il 100% degli stagisti =lavoro ....."per poter assicurare il servizio efficiente della biblioteca universitaria"
Servizio efficiente e a metá prezzo, aggiungo io!

giovedì 23 giugno 2011

In questi giorni di caldo assurdo a Siviglia, io benedico:

- lo spray CuCal per uccidere gli scarafaggi rossi volanti che non ho il coraggio di pestare con la ciabatta perché sono enormi. Preferisco la tattica "camera a gas" per poi trovare sul pavimento i loro cadaveri la mattina.

-la birra leggera e fresca alle 11 di sera, quando si ricomincia a respirare.

-le caraffe con il filtro Brita che tolgono quel saporaccio di cloro dall'acqua del rubinetto.

- la crema autoabbronzante del Mercadona che non mi fa sembrare un cadavere pur non essendo andata ancora al mare.

-la crema effetto freddo del Mercadona, l'unica che calma i bollori delle mie gambe quando torno da lavorare alle due del pomeriggio sotto un sole a dir poco cocente.

-gli amici, senza i quali io in questo periodo farei molta piú fatica a sopravvivere.

mercoledì 22 giugno 2011

Ci sono rimasta male...

Il caldo fa sbacchettare un po' tutti, e oggi pomeriggio in pieno centro faceva veramente caldo e c'era veramente tanta gente facendo shopping. Io ero in cerca di due magliette basiche, una bianca e una nera, un classico ever green per tutti i giorni.
Ma com'é difficile trovare le cose piú semplici! Dopo ben 4 negozi, trovo le magliette da Zara per la modica cifra di 7.00 euro l'una. Esco stremata e infreddolita dall'aria condizionata e mi rituffo nella fiumana di gente, temperatura minima: 35 gradi.
A un certo punto sento una donna urlare, vado in quella direzione e vedo una barbona spagnola che minaccia un barbone pakistano (o indiano, non saprei), fra l'altro l'uomo è senza gambe, e gli dice di alzarsi e andare via (ripeto, l'uomo è senza gambe....) perché gli stava rubando la piazza.
La tipa continua a gridare e gli aizza il suo cane contro, gli dice di dargli tutti i soldi e che se lo rivede lo ammazza di botte. Dicendogli pure "vai via perché io sono spagnola, tu torna al tuo paese". Pure razzista!
Ecco, giá la scena di per sé è molto dolorosa: non dico che ci debba essere solidarietá e fraternitá fra i senza tetto, peró un odio cosí non me lo sarei mai aspettato. Anche se sospetto che la donna fosse sotto l'effetto dell'alcool o di stupefacenti.
Comunque, non potevo rimanere impassibile e mi sono fermata a una distanza di sicurezza con il cellulare in mano per chiamare la polizia in caso che questa qua lo menasse o il cane lo mordesse. Pensate che si sia fermato qualcun altro?
La risposta è no.
Tutti continuavano imperterriti a camminare con le loro borse degli acquisti, al massimo uno sguardo veloce, spallucce e commenti tipo "ma dove andremo a finire?"

Dove andremo a finire?



p.s alla fine la polizia è arrivata, non per sedare la lite, ma per fare controlli sui venditori ambulanti abusivi e la tipa si è allontanata con il suo cane e sbraitando da sola....

lunedì 20 giugno 2011

Meglio non riflettere su quante ore di vita perdo per colpa della burocrazia.....

martedì 7 giugno 2011

I dieci comandamenti dello stagista nel settore pubblico.

1)Onora il supermegadirettore generale sopra ogni cosa, anche se sospetti che sia lí solo grazie a decisioni politiche e che in realtá non sappia fare il suo lavoro.
2)Sorridi e ringrazia anche quando ti trattano come una merdaccia! Non sai mai se in futuro dovrai avere di nuovo a che fare con certe persone....
3)Non chiedere giorni liberi o cambi di turno. Sei solo uno stagista e non hai diritti.
4) Accetta di buon grado di fare tutto il lavoro dei tuoi colleghi funzionari, anche se hai la metá del loro stipendio.
5) Non fare domande. Fai finta di aver capito sempre che cosa devi fare e poi arrangiati da solo.
6)Vai a prendere il caffé solo quando i funzionari ti dicono che puoi andarci.
7)Non sentirti mai indispensabile.
8)Non lamentarti MAI!
9)Non andare troppo d'accordo con gli altri stagisti , sennó i supermegacapi avranno paura che organizziate una rivoluzione in difesa dei vostri diritti!
10)Non andare troppo d'accordo con i funzionari, o gli altri stagisti ti linceranno.

giovedì 2 giugno 2011

2 giugno 2011: festa della Repubblica Italiana....

......Ma ricordiamo anche Rino Gaetano, morto proprio il 2 giugno di 30 anni fa, in un incidente stradale le cui dinamiche non sono chiare, e dopo essere stato rifutato da 5 ospedali romani....Lui ci parlava dell'Italia in tutte le sue canzoni, ma Aida è certamente fra le piú belle:

Lei sfogliava i suoi ricordi
le sue istantanee
i suoi tabù
le sue madonne i suoi rosari
e mille mari
e alalà
i suoi vestiti di lino e seta
le calze a rete
Marlene e Charlot
e dopo giugno il gran conflitto
e poi l'Egitto
un'altra età
marce svastiche e federali
sotto i fanali
l'oscurità
e poi il ritorno in un paese diviso
nero nel viso
più rosso d'amore
Aida come sei bella
Aida le tue battaglie
i compromessi
la povertà
i salari bassi la fame bussa
il terrore russo
Cristo e Stalin
Aida la costituente
la democrazia
e chi ce l'ha
e poi trent'anni di safari
fra antilopi e giaguari
sciacalli e lapin
Aida come sei bella

mercoledì 1 giugno 2011

Un capolavoro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Vita in pausa?

Vi diró, in modo abbastanza scurrile, che , da qualche mese a questa parte, ne ho un po' le palle piene.
Mi trovo spesso a pensare "ma che cavolo sto facendo?"
Insomma non vedo il mio ragazzo da marzo (il che non è poco considerato che torna a metá agosto!), mi sbatto a fare un lavoro bello ma pagato una miseria, studio come se fossi Leopardi, mi sto perdendo i primi giorni di vita di mio nipote Niccoló, non sono fisicamente vicina a mia sorella e alla mia famiglia, la mia migliore amica di Siviglia è andata a vivere a Toledo...ma veramente, ma che due scatole!
Vita in pausa?
No, alla fine no, la vita in pausa non ci va mai. Peró, è certamente una vita un po' del cazzo no? Sono un po' una sfigatona ultimamente ehehehehehe!
Alla fine la prendo sul ridere, perché le cose si sono infilate in un certo modo, al momento non c'è niente da fare per cambiarle. Non è mica una tragedia, anzi, è solo un po' surreale.
Scusate per le parolacce e, please, non fate dei commenti per consolarmi perché non serve, in realtá non è che sono triste, mi sento solo un po' Truman, come nel truman Show, che non puó improvvisare niente nella sua vita!

domenica 8 maggio 2011

Fra il lavoro e lo studio,
fra un test a crocette e l'altro,
tra un riassunto e uno schema,
quando non mangio pasta in bianco o un insalata, giusto per riempire la pancia,
quando non dormo, quando non faccio una lavatrice o altre cose pratiche della vita quotidiana,
leggo.
Lo faccio principalmente in bagno, seduta sul water. Non piú di dieci minuti al giorno. Il tempo sufficiente per essere riuscita a leggere due libri veramente fantastici, preziosi, due gioiellini corti ma geniali che vi consiglio, anzi no, vi ordino di leggere!

I diari di Adamo e d Eva di Mark Twain

84, Charing Cross Road di Helene Hanff

martedì 19 aprile 2011

Manuale di sopravvivenza alla Settimana Santa Sivigliana.

Se puoi, vedi di andare fuori cittá nei giorni piu affollati. Ci sono processioni dappertutto in Spagna, ma da nessuna parte cosí affollate da orde di barbari come a Siviglia.
Se sei costretto a restare in cittá:
- non gioire né sorridere apertamente se piove e quindi le processioni non possono sfilare. Rischi il linciaggio o per lo meno uno sputo o una maledizione.
-esci di casa con moooooolto anticipo se devi andare da qualunque parte. Una processione puó metterci 70 minuti a passare, quindi è consigliabile non avere fretta.
- fai training autogeno per cercare di non strippare per la musica. Le bande suonano di continuo e se ti rifugi in un bar, come se non fosse abbastanza, mettono su solo musica di bande di settimana santa.
- cammina lentamente. Le strade sono ricoperte di cera e si scivola di brutto. Attenzione alle minime curve e inclinazioni della scarpa!
-guarda per terra. A parte esserci ogni genere di rifiuto, puoi trovare anche qualche banconota o oggetto prezioso perdutosi a causa della folla.
- vestiti hippy, punk, anni settanta con occhiali fluorescenti, indossa qualcosa di irriverente, metti le infradito quando tutte le ragazze per bene hanno i tacchi o le ballerine. Qualunque stile non formale va bene affinché i tipici sivigliani fighetti e classici ti guardino male e si scostino per farti passare come se avessi la lebbra!

Chi sono i Veri Finlandesi?

È una domanda insensata, quasi come chiedere "chi sono i veri padani?"
Eppure hanno stravinto.
Cosa vogliono i Veri Finlandesi? Il programma si riassume in una serie di no: alle unioni omosessuali, all’aborto, agli immigrati e, soprattutto, no agli aiuti agli Stati europei in difficoltà, a cominciare dal Portogallo.

Chi sono i Veri Finlandesi?Ovviamente non sono i finlandesi puri, no. L'etnia non penso che abbia niente a che vedere realmente con la loro vittoria politica.
I veri finlandesi sono (e siamo) il prodotto di questo individualismo imperante che ci fa guardare solo al nostro piccolo.

Chi non vuole che gli omosessuali si sposino, penserebbe lo stesso se suo figlio o fratello fosse omosessuale?
Chi fa morire gli immigrati alle porte dell'Europa, ha mai avuto un bisnonno che è andato in America o lavorare nelle miniere del Belgio?

Chi dice no all'aborto cosa direbbe se fosse una donna che non puó decidere del suo corpo, della sua vita?

Chi dice di no agli aiuti ad altri paesi, pensa veramente che la ruota dell'economia giri sempre a suo favore?

mercoledì 13 aprile 2011

Ci sono ma non ci sono.

Lavoro, ma non del tutto.
Studio, ma non del tutto.
Sono fidanzata, ma non del tutto.
Sono straniera, ma non del tutto, ormai.
Sono italiana, ma non del tutto.
Sono una persona sana, ma non del tutto.
Sono equilibrata, ma non del tutto.
Seguo la moda, ma non del tutto.
Leggo, ma non tutto.
Ascolto, ma non tutti.
La cosa certa è che non mi annoio mai.

domenica 10 aprile 2011

Lo schiaffo del passato.

Altro che magdalène proustiana. I ricordi che sopravvengono all'improvviso sono veri e propri schiaffi. È come ricevere una pallina da tennis a tutta velocitá in faccia senza avere il tempo di posizionare la racchetta. Basta una parola, "torpedone", ad esempio, perché il cervello riporti alla mente mille momenti condensati delle scuole superiori. O la luce del tramonto di oggi, in una piazza di Siviglia che ti ricorda tutt'altro luogo dove sei stato e in tutt'altre circostanze. Il colore di una maglietta. Delle parole nella tua lingua che non ascoltavi da tempo. C'è da stare attenti con i ricordi, sopratutto con quelli che hanno come effetti collaterali una smodata nostalgia di tempi che furono, molto lontani.

mercoledì 6 aprile 2011

Ho visto cose che voi umani non potreste neanche immaginare...

Mi sono sentita un personaggio tra Matrix e Blade Runner oggi, quando un mio collega mi ha fatto vedere come le mie fatiche mentali di due settimane, 700 materie tradotte da me dal francese o l'inglese allo spagnolo, sono entrate a far parte di MILLENNIUM, il Programma di Gestione Integrato della Biblioteca. Le mie parole sono state prima codificate da un programma, e poi sono state trasformate in codici in modo che il computer le possa capire per poi rigurgitarle di nuovo in una forma leggibile agli umani. Tra un processo e l'altro, le parole vengono passate a un file di soli numeri e codici binari, in modo che la macchina le possa digerire. Io volevo aprire quel file, per poter vedere il flusso di numeri, quella marea di codici illeggibili ai miei occhi, ma il mio collega non aveva la chiave per poterlo aprire. Solo il mio capo lo puó vedere quel file! Solo lui ha la password! E perché? Non penso sia pericolo aprire quel file! A quel punto mi sono immaginata il mio capo, un tipo molto bonario, basso e senza collo, vestito tipo Morfeo di Matrix che mi chiedeva se volevo la pillola rossa o la pillola blu per poter vedere quel flusso di numeri. Insomma alla fine quei numeri non li ho visti, ma l'operazione è riuscita perfettamente. Bisogna veramente imparare a parlarci con queste macchine!

martedì 5 aprile 2011

La realtá supera la fantasia.

Se mi avessero detto dieci anni fa che sarei vissuta da sola a Siviglia mentre mia sorella era incinta in Italia e il mio fidanzato viveva a Boston, gli avrei detto "impossibile, non ha senso, ma a fare che?". A cercare di diventare bibliotecaria?! Surreale! Eh si, la realtá supera di gran lunga la fantasia. Chi l'avrebbe mai detto che.... avrei passeggiato per Barcellona, bevendo vino portoghese, con una cara amica di Ravenna che peró vive a Milano. Che avrei viaggiato su un aereo con un bonsai con la cintura di sicurezza, eloquente e metaforico compagno di viaggio. Che avrei conosciuto una persona che lavora come guardiano dei leoni in una riserva naturale in Sudafrica. Che un mio caro amico fa il marinaio in giro per il mondo su un galeone del 1600, un pirata del 21º secolo. Che di continuo mi vengano offerti dei gattini da adottare e io dica imperterrita di no, nonostante sia il mio desiderio piú grande. Che mi scambino per un andalusa di un paesino, a causa del mio marcato accento andaluso, e non mi credano anche se mostro loro un documento italiano. Che un paese democratico a forma di stivale che fa parte di un sistema economico-politico chiamato Europa sia governato da un vecchio con problemi di erezione che fa festini con prostitute, che nomina ministri esclusivamente dei pregiudicati o delle belle donne, che si circonda di una corte degna di un circo, che fa delle leggi solo per se stesso ed i suoi interessi. La realtá è surreale, basta scostarci un attimo per vederlo con chiarezza. Mi resta solo da dire che ceci n'est pas une pipe!

Il tempo dove sia non lo so.

So solo che mi sveglio il lunedi mattina ed è gia venerdí. Mi addormento di nuovo e mi sveglio ed è di nuovo lunedi. Il tempo sembra un alternarsi di lunedi-venerdi che passano veloci.

mercoledì 9 marzo 2011

Giornate appiccicose

Quando piove a dirotto e l'umiditá non ti abbandona,
quando il caffé è troppo scuro e il pane tostato te lo servono giá freddo,
quando ti viene su il pranzo ma non puoi ruttare,
quando c'è traffico,
quando la gente si lamenta troppo per delle cagate,
quando c'è chi parla a un volume troppo alto per essere le nove di mattina,
quando devi fare qualcosa che sai che lo devi ma non ne hai voglia,
c'è un senso di patina molesta e appiccicosa che permea tutta la giornata!
Ma domani è un altro giorno!
...anche se le previsioni mettono ancora pioggia :)

lunedì 28 febbraio 2011

Ultrainformazione.

Aaaaahhhh l'era dell'informazione...io direi piuttosto l'era della saturazione.
Siamo saturi di tutto.
Di oggetti. Questo è sicuro. Quanta carta, plastica, vestiti, scatole, e siamo sempre dietro a comprare qualcosa...mi rendo conto che sono veramente poche le giornate all'anno in cui non compro o non consumo assolutamente niente.

Siamo saturi di stimoli visuali e auditivi. Tutto ci viene propinato attraverso occhi ed orecchie. Proprio ieri sera stavo parlando con alcuni amici del rito dell'acquisto di un cd: lo compravi a scatola chiusa, al massimo avevi ascoltato un single per radio, era tutto basato sulla fiducia e sull'ammirazione del talento di un artista in concreto. E spesso al primo ascolto non ti piaceva, lo dovevi ascoltare e degustare varie volte.
Adesso con Emule, Spotify, Dropbox (e Itunes se sei disposto a pagare) un clic puoi avere piú musica a disposizione di quanta tu ne possa realmente ascoltare tenendo in conto il tempo che abbiamo a disposizione. E c'è tanta tantissima musica che io ci sto piú dietro a quali sono i nuovi generi musicali, i nuovi cantanti, le hit parade...il lato positivo è che c'è anche tantissima varietá, ce n'è per tutti i gusti, un vero mare magnum dove puoi inciampare in un prodotto di altissima qualitá, ma anche ascoltare una grandissima ciofeca.

L'aspetto che io piú apprezzo di questa saturazione dell'informazione è quello dei libri e dei film. Poter entrare nel sito della British Library e sfogliare la Bibbia di Guttemberg o vedere la Costituzione Americana della Library of Congress, è un privilegio unico e veramente speciale. E la quantita di libri e saggi introvabili che si trovano su internet, è veramente un lusso.
Per non parlare dei film e dei telefilm che io scelgo di vedere ogni sera, senza dover subire una programmazione imposta, una vera televisione " à la carte".

Invece l'informazione sull'attualitá mi satura, mi disorienta, spesso mi smaga. Tante tantissime notizie inutili, irrilevanti, superflue come i pettegolezzi di una vicina chiaccherona. Gossip e morbo su fatti scabrosi, delitti e stupri, dettagli macabri, voyerismo...Leggi le testate on-line e ti viene da pensare "ma che tipo di indagine fanno giornalisti? Ma cosa scrivono? Ma dove si documentano?" Le prime pagine sono tutte uguali, con articoli che non dicono niente, alcuni editoriali sono vergognosi....
Per fortuna che ci sono i blog, come Vaticalia, come Grillo, Spinoza e tanti altri di giornalisti, studenti, professori, persone normali. A volte da prendere con le pinze, certo, ma spesso sono piccole frecce che ti indicano strade alternative e che ti fanno sentire che questa notte è veramente lunga, ma che molti altri, come te, cercano la via d'uscita e che non sei il solo ad immaginare un mondo migliore. E sorridi perché trovi un gran articolo, lo publichi su Facebook o lo mandi via e-mail ed hai almeno la sensazione che stai imparando a nuotare in questo mare di ultrainformazione.

sabato 19 febbraio 2011

Los encantados de la vida.

Los encantados de la vida sono il contrario de los amargados de la vida. Sono quelle persone che incontro e che ammiro, che mi fanno relativizzare il mio punto di vista e sdrammatizzare i miei problemi. Sono onnipresenti e necessari.

C'è la ragazza in sedia a rotelle che vedo tutte le mattine. Va a studiare in facoltá. È sempre sorridente, ben curata, con la tuta e i guanti "da corsa", sfreccia avanti e indietro, dappertutto.
Mi ricorda la ragazza cieca che vedevo all'Universitá a Bologna. Andava tutti i giorni avanti e indietro, qua e in lá per tutta Bologna con Tudor, il suo labrador nero da guida. Faceva troppo ridere quando Tudor si addormentava in classe ed iniziava a russare.
Sempre all'universitá di Siviglia c'è anche un ragazzo che vedo in biblioteca e che deve aver avuto un incidente grave perché non ha un braccio ed ha una parte del viso sfigurata dalle ustioni. Ma che vitalitá, dovete vedere com'è integrato, attivo e sempre sorridente. Siccome da una parte non ha le sopracciglia se le disegna con la matita e a volte l'ho visto pure mettersi il rossetto. È un grande.

Quando lavoravo alla Fnac, venivano spesso madre e figlia, quest'ultima cieca. La madre comprava libri da leggere a voce alta alla figlia. Insieme sceglievano i titoli ma l'ultima parola l'aveva sempre la ragazza: doveva toccare la pagina per sentire com'erano stampati i caratteri e sopratutto le doveva piacere il profumo della carta.
E lí alla Fnac lavoravo con Betsy, una delle persone piú energiche e carismatiche che io abbia mai conosciuto, un terremoto, una donna record nazionale negli obiettivi aziendali sempre sorridente e disponibilie, super professionale. A Betsy nonostante sia zoppa non riesci letteralmente a starle dietro.

Queste sono persone che mi attivano e con le quali prenderei dei caffé di ore ed ore per parlare di giustizia e bellezza, di grandi progetti, di come migliorare il mondo. Sono persone che mi ricordano che la determinazine è infinita, e la voglia di vivere pure.

venerdì 18 febbraio 2011



"A few times in my life I've had moments of absolute clarity,when for a few brief seconds the silence drowns out the noise and I can feel rather than think,and the world seems so fresh.I can never make these moments last.I cling to them, but like everything, they fade.I have lived my life on these moments.They pull me back to the present, and I realize that everything is exactly the way it was meant to be."

Nella mia vita ho avuto poche volte momenti di assoluta chiarezza, per brevi secondi il silenzio si è imposto sul rumore e sono stato capace di sentire, piuttosto che di pensare, e nei quali il mondo mi sembrava cosí fresco. Mi sono afferrato a quei momenti ma, come tutto, sono svaniti nel nulla. Mi hanno riportato indietro al presente, ed ho realizzato che tutto è esattamente nel modo in cui deve essere.

martedì 15 febbraio 2011

Los amargados de la vida.

Los amargados sono quei o quelle frustrate (amargadas) che non lasciano vivere la gente in pace. Sono onnipresenti e necessari.
Ci servono per sdrammatizzare, per farci vedere le cose in prospettiva, per farci ripetere a noi stessi "per fortuna non sono come te". Normalmente, sono in una posizione di potere, anche se minima, rispetto a noi.
C'è il fruttivendolo che non sorride e mi da la verdura peggiore che ha sapendo che vivo a 30 metri dal suo negozio ma che vado a comprare da lui solo nei momenti di disperazione, perché è carissimo e mi ha trattato sempre di merda. E quindi lui cosa fa? Continua a trattarmi di merda e darmi verdura scadente mentre lecca il culo a delle vecchie che tra massimo tre anni saranno morte e lui resterá senza clientela. Un amargado, insomma.
C'è la capa che ti guarda male se vai a prendere il caffé (che è un tuo diritto, te l'hanno detto il primo giorno) e guarda l'orologio, guai a se sgarri di un secondo. È la tipica amargada perché suo marito non le presta le sufficienti attenzioni.
C'è il cassiere del Mercadona che ti mette le cose in busta schiacciando le cose morbide con quelle dure e sbuffa se tardi piú dieci secondi a pagare. È il capo degli altri cassieri, li tratta sempre con maleducazione, va pure nella mia stessa palestra ed è di quelli che sollevano piú chili del dovuto facendo versi da animale.
C'è la amica di un'amica di un amico che la conosci da 6 anni ormai ma che continua a guardarti con aria di sufficienza considerando le tue opinioni non sufficientemente colte o argute e che ti rivolge la parola porprio se non ne puó fare a meno. È la tipica amargada con complesso di inferioritá.
C'è il banchiere dell'Opus Dei che mi tratta come un essere immondo perché guadagno poco e mi vesto casual, non mi spiega bene le cose e mi inganna nella dichiarazione dei redditi quando gli dico di donare il 5 per mille a ONG e lui me lo mette per la Chiesa Cattolica.
C'è la gente invidiosa, taccagna, isterica, cattiva che invece di cambiare un po' e iniziare a sorridere proietta energia negativa sugli altri come se fosse pioggia. Allora io prendo l'ombrello a fiorellini blu, mi metto le cuffie e via andare.

martedì 8 febbraio 2011

Sono la signora col cerchietto rosso e il montgomery verde.

Mi chiamano "signora" anche se vado in giro con un cappotto verde acceso, un cerchietto rosso da bambina piccola, e uno zainetto blu. Io mi sento cosí giovane, ma comunque mi chiamano signora e mi danno del lei.
E spesso ho anche la presunzione di criticare la gente che si opera, si fa il lifting e si inietta il botox. Penso di essere superiore, che non mi sfiori questo canone di gioventú e bellezza eterna imposto dalla mia societá. Che invece si insinua in maniera sottile anche in me. Ma sí, a chi la voglio dare a bere, dai!
Ho i miei capelli bianchi coperti dalla tinta dei capelli. Un nero molto piú acceso del mio naturale.
Sono convinta che mi renda piú interessante.
E sono una che tutte le mattine si mette la crema antirughe, ma la marca del supermercato che costa meno, perché c'è la crisi sai? Peró dai, lascia bella la pella ed ha anche i filtri contro il sole. Aaaaahhh beh!Ovviamente con massaggio verso l'alto, sai, per contrastare la forza di gravitá. Assolutamente.
Poi mi faccio anche la ceretta nelle braccia si, si, si, perché non fa male per niente.
E vado in palestra per essere piu tonica.
E mille altre cose piccole ma legate all'estetica e alla cura del corpo. Senza ossessioni, certo, ma senza piú presumere di essere indenne al bombardamento mediatico che mi fa pensare continuamente che invecchiare fa schifo.
C'è una frase per fortuna, che uso come talismano, che mi riporta alla realtá, alla sensibilitá del fatto che non siamo solo corpi, non siamo solo contenitori da conservare, ma esseri umani, che la cosa piú importante che abbiamo sono le nostre emozioni e i nostri sentimenti, e che il corpo ci serve per esprimerli, e dobbiamo cercare di farlo al meglio.
Penso che la frase fosse di Anna Magnani, ma non ne sono sicura. Comunque è lei che racconta che per no so quale film, quando aveva piú di quarant'anni, sgridó il suo truccatore dicendogli di non coprirgli le rughe " che ci ho messo tutta la vita a farmele venire e adesso tu me le vuoi cancellare!!!"
Non so se mi chiamano signora perché inizio ad avere veramente le rughe in faccia. O semplicemente per un'estrema ed atipica educazione dei camerieri, assai poco abituale qua nel sud, e meno ancora nei bar davanti all'Universitá. Boh. Ma smetteró di pensarci va lá, e che mi chiamino signora! Al massimo mi mettero a cantare a squarciagola la canzone della Berté "non sono una signora, una con tutte stelle nella vitaaaaaaa"

n.b. questa riflessione è da contestualizzare, sennó pensate che sono pazza: tutte le mattine, quando andiamo al bar, al resto delle mie compagne le chiamano "chica" = ragazza, e solo a me mi chiamano"señora" e mi danno pure de lei.

sabato 22 gennaio 2011

La Biblioteca di Babele.

"Mi inganneranno, forse, la vecchiaia e il timore, ma sospetto che la specie umana- l'unica- stia per estinguersi, e che la Biblioteca perdurerá: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta."
Jorge Luis Borges

La biblioteca è l'unico luogo nella societá capitalista occidentale contemporanea dove puoi portarti a casa GRATIS un libro, un film, un cd, o dove ti puoi scaricare un libro elettronico sul tuo computer, oppure stamparne infinite copie per il tuo uso e consumo(e questa sembre essere la tendenza in auge).

Sempre piú libri sono elettronici. Sempre piú titoli arrichiscono gli scaffali virtuali delle biblioteche. Non è dificile immaginare una biblioteca infinita e virtuale, fatta di codici e link che portano da una parte all'altra dei documenti, che contengono infinite informazioni, fatte di lettere e numeri.

Me la immagino crescere giorno per giorno questa biblioteca...150.000, 200.000, 1.000.000 di titoli al giorno, immessi nei vari database, finché la tecnologia avanzerá cosí tanto che si creerá un solo database per tutto il mondo. Quel giorno sará commemorato dagli umani come la festa in cui tutte le persone ebbero accesso a tutte le opere del mondo e di tutte le epoche.

Finché, per colpa delle guerre, la carestia, le malattie, gli umani scompariranno. Un virus informatico, immesso nell'enorme database, fará in modo che le lettere e i numeri della maggior parte dei testi si mischino senza senso, e che gli scaffali virtuali si riordinino secondo una logica interna e sconosciuta della macchina stessa. Sempre per colpa del virus, il programma di gestione integrata del database produce continuamente testi nuovi e li immette a random nella biblioteca. Senza saperlo, ogni tanto la macchina mischia le lettere e forma una parola. L'ultima parola con un senso compiuto per gli umani è stata "zampa". Ma sembra che sia per un puro caso, nulla piú.

La biblioteca restá lí, virtuale ed infinita, illuminata dai codici binari, inutile e segreta.

sabato 15 gennaio 2011

Gravidanze mammifere.

C'è chi vomita dal primo all'ultimo giorno, chi sta a letto immobile per nove mesi, chi non ne risente per niente, chi dice che siano i mesi piú belli, chi dice invece che è una gran palla...comunque vada, c'è sempre l'apprensione di avere un esserino dentro di sé, e anche per un banale raffreddore, ci si angoscia.

Poi arriva il parto, fisicamente stressante sia per il bambino che per la madre.

Io mi chiedo, se noi umani ci siamo cosí evoluti, avremmo dovuto forse essere ovipari, no?

Immaginate: si fa l'amore, la donna fa l'uovo subito, cosí non ci si pensa piú, e poi fra i due si cura l'uovo, lo si mette al caldino in un posto sicuro, gli si parla, la donna lo puo sbolognare al maschio...e poi, il momento della nascita te lo godi, aiuti il piccolo rompere il guscio, niente doglie o contrazioni...

Se fossimo stati ovipari forse avremmo ereditato anche le ali. Avremmo meno problemi d'inquinamento e di obesitá. Vivremmo sugli alberi, invece che abatterli.

domenica 9 gennaio 2011

Limbo

Ieri si è chiuso un ciclo. Rafa è partito. È stato l'ultimo giorno di lavoro alla Fnac.

Domani inizia un altro ciclo. Un nuovo lavoro. Devo riprendere a studiare sul serio. Devo riorganizzare la casa. E cercare una coinquilina.

Oggi è la prima domenica senza lavoro e tutta per me dopo mesi. Voglio questa giornata di limbo fra un ciclo e l'altro, mi piace. Un giorno in stand by. Osservando e non pensando. Senza essere né triste né felice. Sto qui ferma, per una volta, a guardare dalla finestra e basta, senza congetture.

A domani!