domenica 10 aprile 2011
Lo schiaffo del passato.
Altro che magdalène proustiana. I ricordi che sopravvengono all'improvviso sono veri e propri schiaffi. È come ricevere una pallina da tennis a tutta velocitá in faccia senza avere il tempo di posizionare la racchetta. Basta una parola, "torpedone", ad esempio, perché il cervello riporti alla mente mille momenti condensati delle scuole superiori. O la luce del tramonto di oggi, in una piazza di Siviglia che ti ricorda tutt'altro luogo dove sei stato e in tutt'altre circostanze. Il colore di una maglietta. Delle parole nella tua lingua che non ascoltavi da tempo. C'è da stare attenti con i ricordi, sopratutto con quelli che hanno come effetti collaterali una smodata nostalgia di tempi che furono, molto lontani.
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3 commenti:
...ma quanto sarà bello però il futuro che t'aspetta!
quanto è vero! dovresti scrivere una tua nuova teoria dei ricordi!
quanto è vero! sei una poetessa Clavdie! dovresti scrivere una nuova e più veritiera teoria dei ricordi! quelli di proust sono ricordi delicati perchè ha fatto una vita quasi immobile di quasi solo contemplazione, ma per noi che abbiamo sempre corso possono essere davvero forti e violenti i ricordi!
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