domenica 21 novembre 2010

Missione segreta: prosciutto iberico.

La partenza di Rafa per Boston si avvicina sempre di piú, e quindi parliamo e speculiamo su come sará vivere lá per 6 mesi.

Una delle cose che piú preoccupa Rafa è il cibo. Oggi pomeriggio mi ha detto con un faccino da bambino piccolo "uffa, ma lá non c'è il prosciutto iberico..."

Al che gli detto "scusa ma ci hai giá vissuto un anno negli USA ed eri anche piú piccolo! Sei pure sopravvissuto senza Jamón!"

"Si, avevo dicassette anni, è stata dura, sono dimagrito un sacco. I miei non potevano mandarmi pacchi con del cibo perché li fermavano alla frontiera, allora usavano degli stratagemmi segreti".

"Tipo???"

"Mia nonna Victoria mi spediva degli album di foto, quelli di una volta, ad anelle e con le pagine grosse di cartone, metteva delle foto ma ogni tanto tra una pagina e l'altra metteva delle buste di prosciutto sottovuoto.Mia nonna Victoria è la miglior impacchettatrice del mondo. Impacchetta e spedisce tutto quello che vuole".

"Ahahahahah, sarebbe ottima per il contrabbando! Altri stratagemmi?"

"Si, un amico dei miei, Pepe González, fece un viaggio a Washington proprio quando anche io ero lí. Era l'anno 1998 e non avevamo ancora il cellulare. Mia mamma gli aveva dato una sporta de El Corte Inglés strapiena di prosciutto iberico. Avevamo appuntamento alle 11 davanti al Campidoglio, ma io arrivai un'ora tardi. Quindi lui camminava avanti e indietro, avanti e indietro nervosamente con questa borsa sospetta e la polizia lo fermó per perquisirlo. Non credevano alla storia del prosciutto, lo volevano portare al commissariato (sia Pepe che il prosciutto), ma per fortuna lui aveva con sé il passaporto e un certificato che diceva che è un medico, quindi i poliziotti si sono convinti che non era un tipo losco e l'hanno lasciato andare, pur dicendogli di non sostare proprio cosí davanti al Campidoglio, ma di mettersi un po' ad un lato. Cosí Pepe riusci a consegnarmi il prosciutto!!!"

mercoledì 17 novembre 2010

Modi di dire.

La lingua ed il suo uso riflettono strutture mentali ed interpretazioni del mondo.
Infatti mi sto divertendo un sacco a studiare i detti e i modi di dire in Castellano, in previsione dell'esame di domani.

Alcuni sono universali: ad esempio " a caballo regalado no le mieres el diente" cioé a caval donato non si guarda in bocca.

Di altri detti invece non ho trovato l'esatta equivalenza in italiano:
- "Ser un viejo verde", cioè essere un vecchio verde, vuol dire pensare solo al sesso.
-"Mirar con ojos de cordero", cioè guardare con occhi da agnellino, vuol dire essere innamorato.
- "Buscar los tres pies al gato", cioè cercare le tre zampe al gatto, vuol dire non cercare qualcosa che non c'è.
- " Por la boca muere el pez", cioè il pesce muore dalla bocca, vuol dire fare attenzione a ció che si dice.

Comunque, tornando "a caval donato non si guarda in bocca", sappiate che per molti anni mi sono chiesta il senso di questo modo di dire, perché ero convinta che donato non significasse regalato, bensí Donato come nome proprio del cavallo. E quindi mi chiedevo chi fosse questo famigerato cavallo Donato al quale non si poteva guardare la bocca!

martedì 16 novembre 2010

Novembre e nebbia.

Novembre per me è sempre stato l'anticamera del Natale. Inizia a fare freddo veramente (non a Siviglia però!), i miei genitori compiono gli anni (il che ha sempre significato dei bei pranzetti e dei regali). E poi con il compleanno di mio babbo, il 25 novembre, inizia veramente il conto alla rovescia natalizio. E l'emozione delle feste in arrivo.

Sono reduce da una settimana in Italia perché mi hanno dato le ferie proprio a Novembre. Delle ferie direi un po' sgaffe, ma comunque sempre gradite e che mi hanno permesso di stare con la famiglia, gli amici e i gatti nella terra natia, il che è sempre un gran piacere.

La nebbia, il grigio e il fatto che alle cinque del pomeriggio fosse giá praticamente notte mi hanno tolto un po' di vitalitá e sprint, ma le cose che mi hanno veramente sottratto energie vitali sono altre.

La negativitá. La maleducazione. La frustrazione sfogata in aggressivitá.

Le occhiatacce, le risposte maleducate, il non salutare, gli spintoni per strada, mai un grazie o un buongiorno....a Milano, Bologna o Ravenna. Non voglio generalizzare,
mi viene anche il dubbio che forse è sempre stato cosí ed io prima ero solo piú abituata.

Non voglio fare la moralista, perché in Italia con la situazione politica ed economica non c'è mica da stare allegri, peró insomma, un po' di calore umano...

Scusate lo sfogo, ma questa volta escludendo la mia famiglia e tanti cari amici che ho rivisto, mi son portata via dall'Italia tanta amarezza....

venerdì 5 novembre 2010

mercoledì 3 novembre 2010

Poker, sesso e marihuana.

"Non ce l'ha il libro 'Caspi di Marihuana'?"
"No, quello in concreto no. Ma ne ho altri. Ne ho uno carinissimo con delle ricette da preparare con la marihuana."
" No io voglio 'Caspi di Marihuana'. Non riesco a credere che non lo abbiate. È un classico."
" Eh no, mi dispiace ma non lavoriamo con il distributore di quella casa editrice".
E il cliente se ne va incazzatissimo.

"Poker avanzato".
" Ho vari manuali sul poker...bla,bla,bla,bla..."
"No, io voglio 'Poker avanzato', mica un manuale introduttivo, una roba da esperti".
E se ne va incazzatissimo.

"Dunque è una edizione di lusso del Kamasutra che viene con un dvd esplicativo. L'ho visto proprio qui alla Fnac 2 anni fa."
"Due anni fa...non è piu in catalogo, mi dispiace"
"Come???? Cioè, quindi lei non me lo vuole ordinare?"
"Non è che non voglio, è che non posso perché è fuori catalogo. Era una edizione limitata di due anni fa".
Lo becco dopo cinque minuti avvicinarsi a un mio collega e fargli la stessa domanda, incredulo, pensava che io non fossi capace e per sicurezza l'ha chiesto anche a lui perché "...sa, la ragazza nuova forse non sapeva come cercarlo...ah, non è in catalogo...ma come, era un' edizione bellissima!"
E se ne va indispettito.

"Vorrei un manuale per addestrare i falchi da caccia"
"Mmmmmm... prego?"
"Vorrei un manuale per addestrare falchi da caccia!" (Grazie per la spiegazione piú in profonditá).
"Mi dispiace, ma non abbiamo niente su questo argomento, neanche in catalogo".
"Ma io sono socio della Fnac. Devo avere un trattamento di favore no?!"
"Non dipende da questo. Io le posso offrire i libri in catalogo Fnac o al massimo le publicazioni di case editrici con cui lavoriamo, anche se non in catalogo. Ma questo proprio non lo riesco a far arrivare."
Se ne va incazzatissimo!

"Vorrei la Torah"
"Certo. Uh, mi dispiace, in libreria adesso ho solo la Bibbia e il Corano"
"Non capisco queste discriminazioni".
E questo se ne va ultra incazzato.

Il libraio è un mestiere ad alto rischio.

Uh, quanta polvere da queste parti...



I giorni passano veloci, e succede di tutto proprio di tutto.

Matrimoni e compromessi...

Treni, arei e macchine in qua e in lá, per un autunno all'insegna del viaggio breve ma intenso.

Tante pance di donne incinte attorno a me,

amiche, compagne di vita e bebé...

E la fortuna di avere una cara amica che viene a trovarti anche solo per 36 ore e facendo un viaggio da pazzi.


Libri belli, brutti e strani...

Gente nuova che ti soprende, e gente di sempre che (purtroppo) non cambia mai...

Gente che soffre ma guarda avanti, gente che sa ascoltare e capire fra le parole non dette.


Un autunno denso, ancora da scoprire, non certo facile, ma pieno.