Sentire i neuroni della felicitá accendersi nel cervello, percorrere la loro strada, ancora prima di arrivare alla coscienza.
Usare muscoli non piú irrigiditi dai nervi, sentire il calore che scioglie la mandibola, e dalla bocca ascoltare un inaspettato e rozzo "ahahahahaha". E pensare "ma sono io che rido cosí?"
Puó essere una foto graziosa,
o le orecchie del bassotto del vicino, o lo starnuto ridicolo al cinema, o un malinteso ridicolo, o un doppio senso, o una parola musicale detta al momento giusto,
o una faccia strana, una pernacchia, una parola storpiata, un errore di scrittura,
o sbattere contro una porta a vetri.....
Per fortuna momenti cosí ci salvano, va lá.