martedì 15 febbraio 2011

Los amargados de la vida.

Los amargados sono quei o quelle frustrate (amargadas) che non lasciano vivere la gente in pace. Sono onnipresenti e necessari.
Ci servono per sdrammatizzare, per farci vedere le cose in prospettiva, per farci ripetere a noi stessi "per fortuna non sono come te". Normalmente, sono in una posizione di potere, anche se minima, rispetto a noi.
C'è il fruttivendolo che non sorride e mi da la verdura peggiore che ha sapendo che vivo a 30 metri dal suo negozio ma che vado a comprare da lui solo nei momenti di disperazione, perché è carissimo e mi ha trattato sempre di merda. E quindi lui cosa fa? Continua a trattarmi di merda e darmi verdura scadente mentre lecca il culo a delle vecchie che tra massimo tre anni saranno morte e lui resterá senza clientela. Un amargado, insomma.
C'è la capa che ti guarda male se vai a prendere il caffé (che è un tuo diritto, te l'hanno detto il primo giorno) e guarda l'orologio, guai a se sgarri di un secondo. È la tipica amargada perché suo marito non le presta le sufficienti attenzioni.
C'è il cassiere del Mercadona che ti mette le cose in busta schiacciando le cose morbide con quelle dure e sbuffa se tardi piú dieci secondi a pagare. È il capo degli altri cassieri, li tratta sempre con maleducazione, va pure nella mia stessa palestra ed è di quelli che sollevano piú chili del dovuto facendo versi da animale.
C'è la amica di un'amica di un amico che la conosci da 6 anni ormai ma che continua a guardarti con aria di sufficienza considerando le tue opinioni non sufficientemente colte o argute e che ti rivolge la parola porprio se non ne puó fare a meno. È la tipica amargada con complesso di inferioritá.
C'è il banchiere dell'Opus Dei che mi tratta come un essere immondo perché guadagno poco e mi vesto casual, non mi spiega bene le cose e mi inganna nella dichiarazione dei redditi quando gli dico di donare il 5 per mille a ONG e lui me lo mette per la Chiesa Cattolica.
C'è la gente invidiosa, taccagna, isterica, cattiva che invece di cambiare un po' e iniziare a sorridere proietta energia negativa sugli altri come se fosse pioggia. Allora io prendo l'ombrello a fiorellini blu, mi metto le cuffie e via andare.

2 commenti:

luca & silvia & puccia ha detto...

se ci stringiamo un po' sotto quell'ombrello veniamo volentieri anche noi! alla faccia di tutti gli amargados (potremmo definirli anche i già morti?), che mai potranno sapere cosa si sono persi.
un abbraccio, dolce flau

alice ha detto...

grande claudia