sabato 22 gennaio 2011

La Biblioteca di Babele.

"Mi inganneranno, forse, la vecchiaia e il timore, ma sospetto che la specie umana- l'unica- stia per estinguersi, e che la Biblioteca perdurerá: illuminata, solitaria, infinita, perfettamente immobile, armata di volumi preziosi, inutile, incorruttibile, segreta."
Jorge Luis Borges

La biblioteca è l'unico luogo nella societá capitalista occidentale contemporanea dove puoi portarti a casa GRATIS un libro, un film, un cd, o dove ti puoi scaricare un libro elettronico sul tuo computer, oppure stamparne infinite copie per il tuo uso e consumo(e questa sembre essere la tendenza in auge).

Sempre piú libri sono elettronici. Sempre piú titoli arrichiscono gli scaffali virtuali delle biblioteche. Non è dificile immaginare una biblioteca infinita e virtuale, fatta di codici e link che portano da una parte all'altra dei documenti, che contengono infinite informazioni, fatte di lettere e numeri.

Me la immagino crescere giorno per giorno questa biblioteca...150.000, 200.000, 1.000.000 di titoli al giorno, immessi nei vari database, finché la tecnologia avanzerá cosí tanto che si creerá un solo database per tutto il mondo. Quel giorno sará commemorato dagli umani come la festa in cui tutte le persone ebbero accesso a tutte le opere del mondo e di tutte le epoche.

Finché, per colpa delle guerre, la carestia, le malattie, gli umani scompariranno. Un virus informatico, immesso nell'enorme database, fará in modo che le lettere e i numeri della maggior parte dei testi si mischino senza senso, e che gli scaffali virtuali si riordinino secondo una logica interna e sconosciuta della macchina stessa. Sempre per colpa del virus, il programma di gestione integrata del database produce continuamente testi nuovi e li immette a random nella biblioteca. Senza saperlo, ogni tanto la macchina mischia le lettere e forma una parola. L'ultima parola con un senso compiuto per gli umani è stata "zampa". Ma sembra che sia per un puro caso, nulla piú.

La biblioteca restá lí, virtuale ed infinita, illuminata dai codici binari, inutile e segreta.

sabato 15 gennaio 2011

Gravidanze mammifere.

C'è chi vomita dal primo all'ultimo giorno, chi sta a letto immobile per nove mesi, chi non ne risente per niente, chi dice che siano i mesi piú belli, chi dice invece che è una gran palla...comunque vada, c'è sempre l'apprensione di avere un esserino dentro di sé, e anche per un banale raffreddore, ci si angoscia.

Poi arriva il parto, fisicamente stressante sia per il bambino che per la madre.

Io mi chiedo, se noi umani ci siamo cosí evoluti, avremmo dovuto forse essere ovipari, no?

Immaginate: si fa l'amore, la donna fa l'uovo subito, cosí non ci si pensa piú, e poi fra i due si cura l'uovo, lo si mette al caldino in un posto sicuro, gli si parla, la donna lo puo sbolognare al maschio...e poi, il momento della nascita te lo godi, aiuti il piccolo rompere il guscio, niente doglie o contrazioni...

Se fossimo stati ovipari forse avremmo ereditato anche le ali. Avremmo meno problemi d'inquinamento e di obesitá. Vivremmo sugli alberi, invece che abatterli.

domenica 9 gennaio 2011

Limbo

Ieri si è chiuso un ciclo. Rafa è partito. È stato l'ultimo giorno di lavoro alla Fnac.

Domani inizia un altro ciclo. Un nuovo lavoro. Devo riprendere a studiare sul serio. Devo riorganizzare la casa. E cercare una coinquilina.

Oggi è la prima domenica senza lavoro e tutta per me dopo mesi. Voglio questa giornata di limbo fra un ciclo e l'altro, mi piace. Un giorno in stand by. Osservando e non pensando. Senza essere né triste né felice. Sto qui ferma, per una volta, a guardare dalla finestra e basta, senza congetture.

A domani!