martedì 30 giugno 2009

Agenda

Oggi: ultimo giorno di lavoro.
Domani: ultimo esame.
Dopodomani: consegno l'ultma tesina.
Dopodopodomani e i giorni a seguire: dormireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

domenica 28 giugno 2009

Virginia Woolf docet.

"Per scrivere un romanzo, una donna deve avere dei soldi suoi e una stanza tutta per sé".

lunedì 22 giugno 2009

Ultimo sabato in negozio.

Sono le 15.50 quando esco di casa (ambiente protetto da Sua Santitá Aria Condizionata) per andare a lavorare.
Vado a piedi perche l'asfalto è talmente caldo che mi scoppiano le ruote della bici.

La cittá è deserta. Ogni tanto si vede qualche turista (o è un fantasma?) che si trascina in silenzio, non guarda neanche dove va, rischia di farsi investire dal tranvía e si chiede se all'Inferno fará ancora piú caldo di cosí.

Entro in negozio. Nonostante l'aria condizionata continuo a sudare, ormai è un riflesso automatico del mio corpo.

Ecco un altro sabato pomeriggio qui. Di solito i sabati sono tranquilli (a parte sotto Natale) ma sono molto, molto, molto malinconici. Li passiamo in silenzio, io e la mia collega, perché ormai non sappiamo piu di cosa parlare. E guardiamo fuori dalla porta immaginando di non essere lí dove siamo.

Penso al fatto che è l'ultimo sabato. Che il prossimo sabato saró a Granada con degli amici carissimi, che bello. ...

Il tempo passa lentissimo. Un minuto ne dura almeno 3.

Il negozio chiude alle 20.30

Alle 20.28 entra una coppia di giapponesi. Ovviamente. Non potevamo essere cinesi, che ci mettono 5 minuti per comprare una borsa da 1000 euro.

No, dovevano essere propio giapponesi. E quindi provare 20 borse, valutare la combinazione di colori, il materiale, controllare le cuciture, la garanzia, il tax free e poi guardare se comprare un pensierino per i parenti...ma no adesso che ci penso in Corea costa meno....non so mica se mi compro la borsa qui perche in Corea costa meno...

Sono ormai le 21 e quando sento la parola "Corea" la guardo talmente male, la fulmino con una occhiattaccia che vuol dire "ma brutta tr... mi fai lavorare mezz'ora in piú il mio ultimo sabato sera e poi non mi compri la borsa perche la vuoi comprare in Corea.... se almeno non la compri ti ammazzo ..."

Funziona.
In 10 secondi tira fuori la carta di credito.
Ultima borsa di Gucci venduta nell'ultimo caldissimo sabato di lavoro in negozio.

Non ho voglia di commentare le notizie...

Leggo la Repubblica e il Corriere on line: Italia paralizzata per colpa di un treno deragliato, disastri e morti per i temporali, Berlusconi tra veline e cocaina e tutto il resto.

In Spagna un' altra vittima dell'ETA, in Iran ci sono piu voti che gente che è andata a votare....



Almeno in Thailandia, è nato un piccolo Panda.

mercoledì 17 giugno 2009

Il tempo.

-Che ora è?

+ ......mmmm....dunque...si......sono le sei!

- me perche ci metti cosi tanto? Fai fatica a leggere l'orologio?

+ No, è che devo calcolare.

- Calcolare cosa?

+ È che il mio orologio è regolato con l'orario del Giappone. Quindi ogni volta che guardo l'ora devo sottrarre le ore di differenza dal Giappone alla Spagna per sapere che ora è qui.

- .... .... ... ma perche non metti l'ora spagnola e basta? Se vuoi calcolare l'ora giapponese lo fai e basta. Ma siccome vivi da dieci anni in Spagna mi sembra piú logico ragionare con l'orario locale.

+ Non ci riesco. E poi cosi mi sento piu vicina a casa.

- Senti la nostalgia?

+ Tantissimo!Ah, il mio Giappone!

- Quindi ti piarebbe tornare in Giappone?

+ Mai!

-...... cioè senti la nostalgia ma non vorresti mai tornare....

+ si, perche in Giappone uno non puo vivere come gli pare. Non puoi fare quello che vuoi. Quindi resto qui ma con l'orario del Giappone.



Non fa una piega.

lunedì 15 giugno 2009

Lettera da L’Aquila

Giugno 13, 2009 by governareconlapaura

Questa lettera è stata scritta da Andrea Gattinoni*, un attore che si
trovava a L ‘Aquila per presentare un film. Le parole sono dirette a
sua moglie ma rappresentano un’efficace testimonianza per tutti quelli
che a L ‘Aquila non ci sono ancora stati.
*Andrea, per chi non se lo ricordasse era uno degli interpreti del recente film Si può fare con Claudio Bisio, su un gruppo di “pazzi”.

Oggetto: HO VISTO L ‘AQUILA
Lettera a mia moglie scritta ieri notte
Ho visto l ‘Aquila. Un silenzio spettrale, una pace irreale, le case
distrutte, il gelo fra le rovine. Cani randagi abbandonati al loro
destino. Un militare a fare da guardia a ciascuno degli accessi alla
zona rossa, quella off limits.
Camionette, ruspe, case sventrate. Tendopoli. Ho mangiato nell’unico
posto aperto, dove va tutta la gente, dai militari alla protezione
civile. Bellissimo. Ho mangiato gli arrosticini e la mozzarella e i
pomodori e gli affettati.
Siamo andati mentre in una tenda duecento persone stavano guardando
“Si Può Fare”. Eravamo io, Pietro, Michele, Natasha, Cecilia, Anna
Maria, Franco e la sua donna. Poi siamo tornati quando il film stava
per finire. La gente piangeva. Avevo il microfono e mi hanno chiesto
come si fa a non impazzire, cosa ho imparato da Robby e dalla follia
di Robby, se non avevo paura di diventare pazzo quando recitavo.
Ho parlato con i ragazzi, tutti trentenni da fitta al cuore. Chi ha
perso la fidanzata, chi i genitori, chi il vicino di casa. Francesca,
stanno malissimo. Sono riusciti ad ottenere solo ieri che quelli della
protezione civile non potessero piombargli nelle tende all’improvviso,
anche nel cuore della notte,
per CONTROLLARE. Gli anziani stanno impazzendo.

Hanno vietato internet nelle tendopoli perché dicono che non gli
serve. Gli hanno vietato persino di distribuire volantini nei campi,
con la scusa che nel testo di quello che avevano scritto c’era la
parola “cazzeggio”. A venti chilometri dall’Aquila il tom tom è
oscurato. La città è completamente
militarizzata. Sono schiacciati da tutto, nelle tendopoli ogni giorno
dilagano episodi di follia e di violenza inauditi, ieri hanno
accoltellato uno. Nel frattempo tutte le zone e i boschi sopra la
città sono sempre più gremiti di militari, che controllano ogni albero
e ogni roccia in previsione del G8. Ti rendi conto di cosa succederà a
questa gente quando quei pezzi di ***** arriveranno coi loro
elicotteri e le loro auto blindate? Là ???? Per entrare in ciascuna
delle tendopoli bisogna subire una
serie di perquisizioni umilianti, un terzo grado sconcertante, manco
fossero delinquenti, anche
solo per poter salutare un amico o un parente.
Non hanno niente, gli serve tutto. (Hanno) rifiutato ogni aiuto
internazionale e loro hanno bisogno anche solo di tute, di scarpe da
ginnastica. Per far fare la messa a Ratzinger, il governo ha speso
duecentomila euro per trasportare una chiesa di legno da Cinecittà a L
‘Aquila.
Poi c ‘è il tempo che non passa mai, gli anziani che impazziscono. Le
tendopoli sono imbottite di droga. I militari hanno fatto entrare
qualunque cosa, eroina, ecstasy, cannabis, tutto. E ‘ come se avessero
voluto isolarli da tutto e da tutti, e preferiscano lasciarli a
stordirsi di qualunque cosa,
l’importante è che all’esterno non trapeli nulla. Berlusconi si è
presentato, GIURO, con il banchetto della Presidenza del Consiglio. Il
ragazzo che me l ‘ha raccontato mi ha detto che sembrava un venditore
di pentole. Qua i media dicono che là va tutto benissimo. Quel ragazzo
che mi ha raccontato le cose che ti ho detto, insieme ad altri ragazzi
adulti, a qualche anziano, mi ha detto che “quello che il Governo sta
facendo sulla loro pelle è un gigantesco banco di prova per vedere
come si fa a tenere prigioniera l ‘intera popolazione di una città,
senza che al di fuori possa trapelare niente”. Mi ha anche spiegato
che la lotta più grande per tutti là è proprio non impazzire. In tutto
questo ci sono i lutti, le case che non ci sono più, il lavoro che non
c ‘è più, tutto perduto.
Prima di mangiare in quel posto abbiamo fatto a piedi più di tre
chilometri in cerca di un ristorante, ma erano tutti già chiusi perchè
i proprietari devono rientrare nelle tendopoli per la sera. C ‘era un
silenzio terrificante, sembrava una città di zombie in un film di
zombie. E poi quest’umanità all’improvviso di cuori palpitanti e di
persone non dignitose, di più, che ti ringraziano piangendo per essere
andato là. Ci voglio tornare. Con quella luna gigantesca che mi
guardava nella notte in fondo
alla strada quando siamo partiti e io pensavo a te e a quanto avrei
voluto buttarmi al tuo collo
per dirti che non ti lascerò mai, mai, mai.
Dentro al ristoro privato (una specie di rosticceria) in cui abbiamo
mangiato, mentre ci preparavano la roba e ci facevano lo scontrino e
fuori c ‘erano i tavoli nel vento della sera, un commesso dietro al
bancone ha porto un arrosticino a Michele, dicendogli “Assaggi,
assaggi”. Michele gli ha detto di no, che li stavamo già comprando
insieme alle altre cose, ma quello ha insistito finchè Michele non
l’ha preso, e quello gli ha detto sorridendogli: “Non bisogna perdere
le buone abitudini”.
Domani scriverò cose su internet a proposito di questo, la gente deve sapere.
Anzi metto in rete questa mia lettera per te.

Andrea Gattinoni, 11 maggio notte

Non me lo so spiegare…io

venerdì 12 giugno 2009

40º

La mattina esci di casa alle 9 ed è giá caldo.
Il caffé con latte al bar lo chiedi tiepido, per favore, se no inizi giá a sudare.
La gomma della bicicletta si fonde con l'asfalto, si dilata, si fa fatica a pedalare, ruota è sempre piu a terra.

Ti svegli stanco la mattina e torni a casa stanco, ti fai la siesta di tre ore (se puoi), sudando, e ti svegli con il mal di testa.

Esci verso le dieci di sera alla ricerca di una birra leggera ma fresca. In questi casi apprezzi l'importanza del bicchiere nel congelatore e capisci l'ossessione maschile per la birra gelata.
È sera e cerchi l'illusione di un venticello fresco ma l'asfalto ributta e continua a vomitare calore per almeno altre due ore.

Ti vai a letto e non sopporti nenche il lenzuolo. Ovviamente il tuo partner non puó sfiorarti!
In momenti di esasperazione accendi l'aria condizionata ma sempre con l'accortezza di spegnerla dopo un po se no il giorno dopo ti svegli incriccato e con la sensazione di aver bevuto da solo 3 bottiglie di vodka.

Il caldo senza il mare è veramente inutile.

lunedì 8 giugno 2009

Domande scomode

Se sei italiano e vivi all'estero, è normale che in questi giorni ti vengano rivolte le seguenti domande:
-ma come fate ad avere un Presidente cosí?
-ma chi vota Berlusconi?
-ma perche si chiama cavaliere uno che organizza festini a spese dello Stato?
-ma la gente in italia cosa dice di Berlusconi?

Non so veramente cosa rispondere. Evidentemente se fosse un ottimo politico e un gran gestore dei problemi di Stato, non me ne fregherebbe niente se fa dei festini a luci rosse. Del resto, penso che Bill Clinton sia stato un buon presidente, anche se andava con la sua stagista.

Quando la gente mi chiede di Berlusconi tento di non parlare di Noemi e delle feste in Sardegna, ma descrivo un uomo che ha fatto delle leggi per proteggersi dalla giustizia e che ha dei deliri di onnipotenza, fomenta il divisionismo, il razzismo, il panico sociale ....

Ma è comunque difficile rispondere. È difficile dare l'idea alla gente che si, che Berlusconi è una merda, ma che purtroppo in Italia non si sa neanche con chi sostituirlo perche il panorama politico/umano è senza speranze.

In generale la gente non capisce cosa succeda in Italia. Penso che neanche gli italiani lo possano spiegare bene. Si va avanti, un po' per inerzia, un po' per abitudine, con l'idea che le cose non si possano cambiare, che il potere sará sempre in mano di altri, degli stessi, ma che magari un giorno sará meglio.

No, non meglio.Diciamo meno peggio.

venerdì 5 giugno 2009

Contessa miseria

C'è un amabile signora, cliente del negozio in cui lavoro (ancora per poco), che mi ricorda la canzone di Carmen Consoli "Contessa Miseria".
È abbastanza benestante, ma non è ricca, anche se le piacerebbe.
Paga le cose a rate, compra due o tre cose all'anno al massimo, penso facendo dei sacrifici. Oppure gliele ragala il suo amante, tipico uomo di mezz'etá distratto e distante che la tratta come una cosa.
Questa signora ha piu di sessant'anni.
Ha le rughe sul petto e le braccia, com'è normale. È naturale.
La faccia invece è un pallone stirato.
Oggi è venuta che quasi non poteva parlare, figuriamoci sorridere, perche aveva ancora l'anestesia.
E poi aveva tre lividi, uno su mento e due sulle guance.

"Sono i lividi delle siringhe del botox. Nonostante l'anestesia mi fanno ancora male. Me li devo tenere una settimana. Senti faccio un giro in negozio per dare un'occhiata...ah ci sono giá i saldi? No guarda, a questo giro non compro niente.Devo scegliere sai? O una borsa o la faccia"

Me l'ha detto con una cosí faccia triste....per lei botox e Gucci sono indispensabili per sentirsi bella, per sentirsi felice.

Io ho detto solo " Ma certo, ti capisco perfettamente Carmen."
Ma mi veniva da urlare.

mercoledì 3 giugno 2009

Per farvi capire quanto sono psicologicamente pesante in questi giorni:

Sono un buco nero.


Definizione:

si definisce buco nero un corpo celeste estremamente denso , dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie. (=sono talmente pesante che risucchio tutti quelli che mi circondano)

A tutt'oggi non è possibile conoscere lo stato della materia interna di un buco nero, le leggi stesse che regolano la fisica all'esterno dell'orizzonte degli eventi perdono validità in prossimità del buco nero. (= non cercate di capirmi. Tutto perde validitá in mia prossimitá.)

Uscire da un buco nero richiederebbe una energia infinita, e quindi neppure la luce puó uscirne. Un buco nero è di per sé invisibile. ( no comment)