lunedì 28 febbraio 2011

Ultrainformazione.

Aaaaahhhh l'era dell'informazione...io direi piuttosto l'era della saturazione.
Siamo saturi di tutto.
Di oggetti. Questo è sicuro. Quanta carta, plastica, vestiti, scatole, e siamo sempre dietro a comprare qualcosa...mi rendo conto che sono veramente poche le giornate all'anno in cui non compro o non consumo assolutamente niente.

Siamo saturi di stimoli visuali e auditivi. Tutto ci viene propinato attraverso occhi ed orecchie. Proprio ieri sera stavo parlando con alcuni amici del rito dell'acquisto di un cd: lo compravi a scatola chiusa, al massimo avevi ascoltato un single per radio, era tutto basato sulla fiducia e sull'ammirazione del talento di un artista in concreto. E spesso al primo ascolto non ti piaceva, lo dovevi ascoltare e degustare varie volte.
Adesso con Emule, Spotify, Dropbox (e Itunes se sei disposto a pagare) un clic puoi avere piú musica a disposizione di quanta tu ne possa realmente ascoltare tenendo in conto il tempo che abbiamo a disposizione. E c'è tanta tantissima musica che io ci sto piú dietro a quali sono i nuovi generi musicali, i nuovi cantanti, le hit parade...il lato positivo è che c'è anche tantissima varietá, ce n'è per tutti i gusti, un vero mare magnum dove puoi inciampare in un prodotto di altissima qualitá, ma anche ascoltare una grandissima ciofeca.

L'aspetto che io piú apprezzo di questa saturazione dell'informazione è quello dei libri e dei film. Poter entrare nel sito della British Library e sfogliare la Bibbia di Guttemberg o vedere la Costituzione Americana della Library of Congress, è un privilegio unico e veramente speciale. E la quantita di libri e saggi introvabili che si trovano su internet, è veramente un lusso.
Per non parlare dei film e dei telefilm che io scelgo di vedere ogni sera, senza dover subire una programmazione imposta, una vera televisione " à la carte".

Invece l'informazione sull'attualitá mi satura, mi disorienta, spesso mi smaga. Tante tantissime notizie inutili, irrilevanti, superflue come i pettegolezzi di una vicina chiaccherona. Gossip e morbo su fatti scabrosi, delitti e stupri, dettagli macabri, voyerismo...Leggi le testate on-line e ti viene da pensare "ma che tipo di indagine fanno giornalisti? Ma cosa scrivono? Ma dove si documentano?" Le prime pagine sono tutte uguali, con articoli che non dicono niente, alcuni editoriali sono vergognosi....
Per fortuna che ci sono i blog, come Vaticalia, come Grillo, Spinoza e tanti altri di giornalisti, studenti, professori, persone normali. A volte da prendere con le pinze, certo, ma spesso sono piccole frecce che ti indicano strade alternative e che ti fanno sentire che questa notte è veramente lunga, ma che molti altri, come te, cercano la via d'uscita e che non sei il solo ad immaginare un mondo migliore. E sorridi perché trovi un gran articolo, lo publichi su Facebook o lo mandi via e-mail ed hai almeno la sensazione che stai imparando a nuotare in questo mare di ultrainformazione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Tú eres mi brújula en este mar electrónico. Yo nado contigo al lado, respirando cada vez que saco la cabeza y te veo. A veces tú vas más rápido, otras soy yo el que acelera. Pero siempre te busco, como a la orilla; el lugar que no quiero perder.