domenica 31 maggio 2009

Domani ho un esame

La prof dell' esame è peggio di Satana
Io ho sonno
È domenica ma devo andare a lavorare perche vengono i giapponesi in negozio
Sono le 9 di mattina e mi sono svegliata per stuadiare
Ma ho sonno
Ho bisogno di caffé ma non ho caffé in casa
Rafaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
mi porti un caffeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Rafaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
caffé
caffé
caffé
caffé
caffé
caffé
caffé
cafeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeé

venerdì 29 maggio 2009

Se fossi....

... un luogo: una spiaggia lunga, fra il mare e gli alberi.
....un momento: il tramonto sorseggiando un mojito con dei buoni amici in una splendida terrazza.
...un animale: un gatto, ovviamente.
...uno scrittore: J.D Salinger. Nessuno l'ha mai visto. Ma esiste, eccome.
...una scrittrice: Virginia Woolf senza disturbi bipolari.
...un giorno della settimana: la domenica (se non lavoro).
...una parola: "magari".

sabato 23 maggio 2009

La chirigota del buon umore.

Sono ormai tre anni che vivo a Siviglia. Fra alti e bassi, sono arrivata ad amare sempre piú questa cittá, che ormai considero una delle "mie" cittá.
Ho la fortuna di vivere nel cuore del centro ed ho avuto la fortuna fino adesso che tutti i miei vari lavori mi permettessero di passare tutti i giorni dalla piazza e dalla cattedrale.

La mia strada si chiama calle Zaragoza. È lunga e sinuosa e da uno dei marciapiedi si vede la Giralda, cioè il campanile della cattedrale che una volta era il minareto dell'antica moschea. Quando cammini per la mia strada, la Giralda la intravedi sempre fra gli edifici e poi sbocchi in Plaza Nueva, sempre inondata di luce chiara e la maggiorparte dei giorni dell'anno incorniciata da un cielo azzurro e nitido.

Avanti e indietro, avanti e indietro per andare a lavorare o per andare all'Universitá. Dopo Plaza Nueva passo accanto alla Cattedrale. Non potrei chiedere di meglio.

Ma ci sono giorni in cui anche questo non basta a mettermi di buon umore. Ci sono giorni in cui i pensieri non ti fanno apprezzare le cose.

E allora all'improvviso, quando meno me lo aspetto ma quando ne ho piú bisogno, in uno spiazzo accanto al comune mi trovo "Los Niños de la Chirigota". Che cantano. Che mi emozionano. Che mi fanno riflettere. Che mi fanno sentire che anche io sono di questa cittá, che Siviglia fa parte della mia identitá. Che mi fanno ridere. Che mi fanno piangere.

La "Chirigota" è un tipo di canzone tipica del Carnevale di Cadiz. È frutto della genialitá. dell'improvvisazione, della critica sociale, dell'amicizia, del rispetto, dell'impegno sociale, dell'ironia.
I temi piu importanti della vita di ciascuno di noi si riflettono nella chirigota, a volte in chiave seria, ma nella maggior parte dei casi in chiave ironica. Per non dimenticarsi che nonostante tutto, bisogna ridere. E bisogna farlo tutti insieme.

"Los niños de la chirigota " è un gruppo di tredici ragazzi sui vent'anni, della periferia di Siviglia ed uniti da questa passione per il Carnevale di Cadiz e per la musica. Spesso il sabato sera occupano uno spiazzo in Plaza Nueva e con due chitarre cantano. Gratis, a meno che non vuoi dargli una moneta nella custodia della chitarra appoggiata sull'asfalto.

Questa sera sono uscita da lavorare abbastanza abbattuta, ma sono restata ad ascoltarli un'ora e mezza, ed è stata una catarsi. Per me sono provvidenziali!

Mi piacerebbe condividerli con tutti voi.

Al supermercato

Stamattina al supermercato davanti a me c'era una zingara che sta sempre alla porta del Mercadona a fare l'elemosina e stava cambiando alla cassa le monete che le avevano dato.

50 euro.

Io chiedo alla cassiera se fa lo stesso tutti i giorni. E lei mi risponde di si, e che ci sono giorni dove fa anche 100 euro.

Facciamo un rapido calcolo.

Io lavoro 4,5 ore al giorno per miseri 4,81 euro all'ora, per un totale di 27 ore settimanali, da lunedi a sabato, per un totale di un misero stipendio mensile di 530 al mese.

Supponiamo che la zingara faccia "solo" 40 euro al giorno per 5 giorni a settimana, vengono fuori 800 euro al mese.

Non ci vuole un genio per capire che forse dovrei chiedere l'elemosina davanti al Mercadona, sarebbe molto piú produttivo, farei meno fatica perche starei seduta tutto il tempo invece di stare in piedi tutto il tempo. Le mie vene e i miei capillari ne sarebbero molto felici.

E per non sentirmi troppo colpevole nei confronti della societá potrei prendere su la chitarra e cantare qualche canzoncina o mascherarmi per far ridere i bambini, o regalare i miei disegni.

giovedì 21 maggio 2009

Ci vorrebbe.....

-un massaggio di 50 minuti nel triangolo collo-spalle.....
-il biglietto della lotteria vincente....
-un incendio mirato per eliminare solo le cose inutili della casa....
-una laurea honoris causa in Antropologia per non dover finire gli esami....
-un cuoco porfessionista che tutti i giorni mi cucinasse deliziosi cibi leggeri ma vitaminici....
-un'epidemia che sterminasse tutte le zanzare del mondo....
-una telefonata della National Geographic che mi assume a tempo indeterminato, cosí, a scatola chiusa...
-una depilazione definitiva per non dover piú pensare ai peli o un cambio nel paradigma estetico mondiale per cui la donna pelosa diventa un "must" chic ed elegante....

domenica 17 maggio 2009

Il piú bello dei mari

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.

Nazim Hikmet

giovedì 14 maggio 2009

Non sto pensando a niente.

Non sto pensando a niente,
e questa cosa centrale, che a sua volta non è niente,
mi è gradita come l'aria notturna,
fresca in confronto all'estate calda del giorno.

Che bello, non sto pensando a niente!

Non pensare a niente
è avere l'anima propria e intera.
Non pensare a niente
è vivere intimamente
il flusso e riflusso della vita...
Non sto pensando a niente.
E' come se mi fossi appoggiato male.
Un dolore nella schiena o sul fianco,
un sapore amaro nella bocca della mia anima:
perché, in fin dei conti,
non sto pensando a niente,
ma proprio a niente,
a niente...

- Fernando Pessoa

domenica 10 maggio 2009

Multiculturalitá

In un mondo sempre piú interconnesso economicamente, culturalmente e socialmente, dove le frontiere si abattono sempre piú facilmente e dove il futuro sembra andare verso la CONVIVENZA e la RECIPROCITÁ, Berlusconi e Maroni optano per una societá non multietnica.

E quindi?

Cosa vuol dire multietnico?

Il mondo è sempre stato multietnico. Pensiamo all'Impero Romano! L'imperatore Traiano e l'imperatore Adriano erano di Siviglia!

Come si fa dire una cosa del genere?

Chi è veramente italiano? Chi ha i 4 nonni italiani?

Una donna delle pulizie albanese e musulmana che lavora da anni a servizio nelle nostre case non è un segno di multiculturalitá? Dovremmo cacciarla via assieme a tutti gli immigrati che fanno i lavori che noi non vogliamo piú fare?

Sono forse gli "stranieri" tutti i nostri problemi?

Non sono un problema gli imprenditori corrotti e mafiosi ITALIANI che costruiscono case di sabbia in Abruzzo?

venerdì 8 maggio 2009

Allergie e fastidi da Siviglia.

Eleggo la primavera del 2009 come la piú sofferta di tutta la mia vita in quanto ad allergie.
Perchè il mio corpo reagisce a sostanze teoricamente innocue?
Perchè se la prende con il polline di bellissimi fiori e di bellissime piante?

Fra l'altro ho scoperto che sono super allergica a una pianta esotico-tropicale che è una specie di banano presente in qualche giardino botanico...mah, propio non me lo spiego.

Le allergie appaiono all'improvviso. A volte se ne vanno, a volte ritornano. Sono veramente bastarde e insopportabili.
Sono come le persone che non sopporti, sono come quelli che si presentano in casa tua senza preavviso mentre stai cazzeggiando e ti rompono le palle.
Sono come lo squillo del telefono di casa che ti sveglia mentre dormi e che smette di suonare appena hai risposto.
Sono come i testimoni di geova che suonano il campanello la domenica mattina.
Sono come il compagno di classe che si siede vicino a te ma gli puzzano incredibilmente piedi, alito e ascelle.
Sono come la cliente stronza che ti tratta come una schiava perché sei commessa.
Sono come i 45º gradi al sole da un giorno all'altro.
Sono come le vecchie che si infilano improvvisamente davanti a te al mercato, dal dottore, in banca e fanno le gnorri.

Potrei continuare con una lista infinita di fastidi da Siviglia, forse creeró una applicazione su Facebook!

domenica 3 maggio 2009

Anni dispari

1 andare a gattoni
3 andare all'asilo dalle suore
5 andare alle elementari
7 l'importanza delle barbie e del nascondino
9 i primi libri
11 i primi libri e i primi film
13 i primi amori
15 la prima sensazione di capirci qualcosa. L'importanza degli amici.
17 sentirsi giá grandi.
19 l'universitá. Inizio a capire che essere adulti non è questa gran libertá che pensavo....
21 Erasmus a Granada.
23 E adesso?
25 me ne vado da Ravenna
27 sono a Siviglia,convivo, studio, lavoro e penso che questi 27 non me li sento addosso per niente!

venerdì 1 maggio 2009

Sliding doors

Non parlo del film, ma del fatto che in Giappone, specialmente a Tokyo, tutti i negozi hanno le porte scorrevoli, che si aprono e chiudono automaticamente grazie a una fotocellula.

Al giapponese, la cui mente è molto rigida, non importa molto in quale parte del mondo si trovi.
La maggior parte di loro viaggia in mandrie di 20-30 persone.
Il viaggio è programmato nei minimi dettagli. Tipo: sveglia alle 6, autobus per Sevilla, visita di 45 minuti e poi pranzo a Malaga. Visita di Malaga in 45 minuti. Cena e notte a Granada. Il giorno dopo autobus per Madrid. Pranzo a Toledo e cena a Salamanca.

Sará il fuso orario, sará che passano in autobus l'80% del viaggio, sará quel che sará, quando arrivano nel negozio dove lavoro a comprare le "grandi firme" sembrano drogati.

Sará che in Giappone tutte le porte sono scorrevoli.
Il fatto è che quasi tutti i giorni, un Giapponese si implaca letteralmente nella porta del negozio dove lavoro.

Fa lo stesso che sulla porta trasparente ci sia un'etichetta con il nome del negozio.
Fa lo stesso che ci sia una maniglia ENORME.
Fa lo stesso che la porta sia continuamente sporca di impronte e ditate.
Fa lo stesso che tu gli dica "attenzione alla porta".

Lui/Lei non la vede. Ci va incontro a testa alta. Ci sbatte il muso in pieno! Mamma mia che testate si danno! Non potete immaginarlo!Io so che s fanno un male boia, ma a stento trattengo le risate.

Alcuni ci hanno lasciato anche il sangue dal naso!
Alcuni l'impronta della saliva e dei denti!
Ma non importa! Il giapponese, anche se si è fatto un male cane, fa finta di niente, non vuole attirare l'attenzione su se stesso.
E il resto del gruppo?

Anche loro fanno finta di niente, per non metterlo in imbarazzo davanti a una situazione di vergogna, fanno finta di niente, come se non avessero visto. Fa lo stesso che il disgraziato si sia rotto il naso.

L'unica volta che sono andata a chiedere a una signora se stava bene ( aveva cozzato talmente forte che pensavo che cadesse la porta!) lei si è vergognata talmente tanto che io la mettessi in evidenza che voleva andare a pulire la porta!