martedì 6 aprile 2010

Ortografia e pronuncia francese, metafore della vita contemporanea.

Poco tempo fa entrai un po' in ansia perché stavo badando Maria, (che ha 8 anni e si autodefinisce una principessa, ed in effetti lo è) e dovevamo ripassare i colori in francese.

Arriviamo al blu. Bleu. Blu come cosa? Come il cielo. Ciel. Molto bene. E come l'acqua.

EAU.
E-A-U. Si ma si pronuncia "O".

Perché? Perché si, perché i francesi hanno deciso cosí. Ah ok.

BOIS.
Ma si pronuncia "buá".

Perché? Perché si, perché i francesi hanno deciso che ogni volta che c'è "oi" si legge "ua".
Certo che questi francesi sono un po' complicati, dice Maria.
Aggiunge: e gli stanno anche antipatiche tutte le lettere che non hanno l'accento, perché se no non le dicono mai.

Quando scrivo in francese ce la metto tutta, ma faccio sempre qualche errore. Mi sfugge sempre qualcosa.

Quando parlo pronuncio sempre qualcosa male, anche se poi mi faccio capire.
Eppure quando leggo capisco tutto.

È come nella mia vita. Ce la metto sempre tutta ma è tutto cosí complicato, arbitrario, pieno di eccezioni che mi sfuggono sopratutto quando penso di avere tutto sotto controllo.

E l'altro giorno Nicolas, un ragazzo francese che mi sta dando ripetizioni, mi ha detto: "lascia un po' perdere la grammatica, se ci pensi troppo alla fine fai piú sbagli. Parliamo e basta. Vedrai che dalla nostra conversazione capirai molto di piú che guardando delle tabelle. Tanto in francese ci sono milioni di eccezioni. Meglio impararle poco a poco, parlando e ascoltando con attenzione."

1 commento:

luca ha detto...

pensa che ho gli stessi problemi con la pronuncia dell'inglese, che è mooolto più semplice del francese, in teoria... mah, c'è dunque chi è messo ben peggio di te, ca va sans dire... au revoir