giovedì 5 marzo 2009

Scene dalla postmodernitá.

Una delle caratteristiche della nostra societá postmoderna è il suo essere effimera.
Lo vedo quasi ogni giorno in negozio.
Ma ieri ho assistito a una scena madre, alla decadenza totale. E sono sprofondata nello spleen e nell'assurdo. O prendo il mio lavoro come una specie di studio sociale, come una specie di zoo umano dove assisto senza intervenire alla degenerazione umana, come spettatrice passiva, cercando anche di riderci sopra, oppure mi licenzio.

Entrano Marta (30 anni, abbronzata, o meglio, lampadata, fighettissima, fisico da modella, sorriso sbiancato, educata ma ipocrita allo stesso tempo. Una che non cammina, sfila come se fosse sempre in una passerella ) e sua Madre (sui 40?50? 60? impossibile saperlo. I miei complimenti al chirurgo estetico).

Marta: vorrei provare quei sandali di Prada con i fiocchetti. Quanto misura il tacco?

io: 15 centimetri.

Marta: ah ecco, no perché io senza un super tacco non posso camminare. Adoro i tacchi mozzafiato, voglio sempre essere la piú alta di tutti. Questi sandali sono stupendi.Vero mamma?

Madre: stupendi Marta! Stupendi!Quanto costano?

io: 450 euro. Abbiamo anche dei sandali in sconto dell'anno scorso.

Marta e Madre mi guardano con sguardo assassino come se volessi insinuare che non hanno abbastanza potere d'acquisto per poter comprare la nuova collezione.

Marta: No guarda, voglio qualcosa di nuovo, di fresco, capisci?

io: certo capisco. (Capisco che 45o euro è la metá del mio stipendio. È l'unica cosa a cui penso in questo momento. Non ci trovo niente di "fresco".).

Madre: Certo Marta! Marta provateli perché sono ideali, sono fantastici, stupendi, bellissimi. Provateli Marta, provali. (La Madre avra detto la parola "Marta" 70 volte in mezz'ora!)

Do a Marta i maledetti sandali, che in effetti sono bellissimi ma, cazzo non posso smettere di pensare che costano la metá del mio stipendio.
Marta li prova. le stanno da Dio, ovviamente. Sembrano dei trampoli ma le stanno da Dio.

Marta: OOOOhhhhhh Mamma ma guarda che sono per me. Sono proprio per me.

Madre: si Marta. Ti stanno da favola Marta. Basta, non pensarci, comprali Marta!

Marta: Aspetta anche quelli dorati non sono male. Quanto misura il tacco?

io: il tacco dei sandali dorati misura 13,5 centimetri. Quelli che ha addosso 15 cm.

Marta prova i sandali dorati, altrettanto carini. Ma non è convinta perché il tacco è leggermente piú basso (13,5 cm!!!! !!!!! !!!!!)
Alla fine si decide. Ecco il suo ragionamento:

Marta: si guarda mi sa che alla fine mi prendo i sandali dorati anche se sono piú bassi perche ho pensato che ho 3 figli piccoli che corrono dappertutto e, insomma, dove vado io con i tacchi di 15 centimetri?! Mica gli posso correre dietro con 15 cm di tacco no? Rischierei di cadere. Invece quelli di 13,5 cm mi sembrano molto piú pratici.

Madre: ma certo Marta, certo.

Io: ..... .... .... (in realta mi chiedo quale sia la gran differenza tra correre con 15 o 13,5 cm di tacco).... ...

Marta: si allora prendo quelli bassi (bassi??? 13,5cm!!! bassi???!!!!!)

Mentre preparo le scarpe, la scatola e lo scontrino sento Marta e Madre parlare sottovoce:

Madre: allora per il botox?
Marta: si ho pensato di metterlo a settembre sul collo, sulla fronte e intorno alle labbra.
Madre: ma perche aspettare tanto?
Marta: ma si mamma, intanto prendo delle vitamine che mi fanno bella la pelle.
Madre: si Marta ma non aspettare che sia troppo tardi. Non aspettare che sia troppo tardi.

Finalmente escono dal negozio. Mi immagino Marta correre su quei trampoli di 13,5 cm. Ma soprattutto mi viene una gran tristezza.
Troppo tardi? Troppo tardi per cosa?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Pubblicalo come racconto, fanne un cortometraggio. Denuncia.

Laura ha detto...

spennali vivi!
il corto ci sta tutto!