domenica 4 novembre 2007

Cancún: il Messico "todo incluido" per turisti americani grassi.





Appena saliti sull'aereo, io e tutta la famiglia Puerto (Rafa Puerto, Papá Puerto e Aurea Madre Puerto) abbiamo avuto la stessa sensazione: c'era molta, troppa gente. Eravamo 338 anime e 338 corpi (alcuni valevamo per 2....)stipatissimi in un jumbo per 9 ore e mezza. Dopo aver visto "I fantastici 4" e "Piratas del Caribe" e una serie interminabile di candid camera che non facevamo ridere dai finestrini si scorge la terra ferma. Avevo il cuore che mi batteva a mille: mi sentivo come la vedetta di una delle caravelle di Colombo! Terra! Terra! La vista era impressionante: una selva infinita, densa, fittissima e verde attraversata da un'autostrada. Solo una cosa spiccava dall'alto: una enomrme e gialla M. Non sto scherzando. La prima cosa che ho visto dall'aereo (a parte la selva) è stata la emme di Mac Donalds.

Il taxi ci porta a Cancun. Dunque, fino agli anni '70 Cancun e la penisola dello Yuacatan si potevamo riassumere in tre parole: selva, rovine maya e pescatori. Poi il governo messicano decise che Cancun poteva essere il luogo perfetto per incentivare il turisto di massa. E cosi fu. La lingua di terra che separa il mare, la laguna e la terra ferma e che serviva da riparo contro gli uragani e da riserva naturale per i granchi, tucani, pappagalli e mille altre specie è stata trasformata, violentata, deturpata da centinaia e centinaia di hotel di gran lusso.

Ogni anno molti volontari aiutano i granchi blu tipici della zona ad attraversare la strada che separa la laguna dal mare e superare la barriera degli hotel. Nonostante questo sono diventati una specie in estinzione. E tucani e i pappaggali se ne sono andati definitivamente da Cancun.

Cancun si divide in due parti: la cittá e la zona degli hotel. La cittá è brutta ed è passata da 100.000 a 1 milione di abitanti in trent'anni. Anche il quartiere piú fighetto non ha niente a che vedere con il nostro concetto di "fighetto". È un gigante che poco a poco sta divorando la selva.
La zona degli hotel invece sembra Beverly Hills: campi da golf, grattacieli, discoteche,fontane, centri commerciali con negozi di Prada e Dior......Gli immensi hotel hanno invaso la stretta fascia di terra e pur di costruire quasi non hanno lasciato spiaggia. Infatti alle 5 del pomeriggio non è piú possible prendere il sole nelle spiaggette private perché gli hotel sono cosí alti che fanno ombra. Quando arriva un uragano gli hotel vengono devastati e molti invece che ristrutturare ricostruiscono da zero. Lo spreco assoluto.

Il nostro hotel era il Riu Cancun: 5 stelle, super lusso, tutto incluso. Il 90% della clientela è composta da americani obesi che stanno tutto il giorno a mangiare e soprattutto a bere. I cocktail sono gratis, il bar in camera è fornitissimo di rum e birra GRATIS e ogni 5 minuti un cameriere ti chiede se vuoi un cocktail. In tutta la vacanza ho bevuto almeno almeno una birra e un mojito al giorno. Tranne il giorno che ho vomitato in barca tentando di immergermi con pinne e bombola di ossigeno a9 metri di profonditá....ma questa è un'altra storia......

I messicani sono gentili. Anche troppo. In certi casi quasi servili. In ogni momento mi sono sentita schifosamente riverita per essere la loro fonte principale di ricchezza e di consumo. Infatti il 40% dei soldi del governo messicano proviene dal turismo di Cancun. Il 40%!

Nessun commento: