martedì 18 novembre 2008

Devono essersi dimenticati di chiudere a chiave gli ospedali psichiatrici......

....perché "manicomio" non si puó piú dire, non sta bene, non è politicamente corretto.
Allora, io penso sinceramente che nella nostra societá purtroppo non ci sia spazio per i matti.
Dove li mettiamo? Chi li assiste? Che facciamo con loro? Chi aiuta le loro famiglie?

Nel giro di due giorni ho avuto a che fare con due matti.

Il primo era una specie di pervertito sessuale che si era fissato sul negozio dove lavoro e ci ha fatto passare due giorni d'inferno perché non sapevamo se era un guardone e basta o se aveva intenzioni di rapinarci o cose del genere. Alla fine, la polizia l'ha portato via, lui ha dato in escandescenza, l'hanno picchiato con il manganello e legato mani e piedi. Mi è dispiaciuto tanto. Io e le mie colleghe non sapevamo cosa fare e abbiamo chiamato la polizia...ma insomma io adesso mi chiedo, che fine avrá fatto questo qua? In fondo non aveva fatto altro che fissarci dalla vetrina.

La seconda è una ragazza/signora sui 35/40 anni che va in giro con 4 vestiti addosso, uno sopra l'altro. Considerato il puzzo che si porta dietro, penso che non si faccia mai la doccia. Vi riporto il nostro dialogo tradotto piu o meno letteralmente all'italiano:
io: ciao
lei: ciao ti lascio il mio curriculum (e mi porge una pubblicitá di Media World) mi raccomando leggilo bene
io: si lo daró al mio capo
lei: noooooooooooooooooooo ( e mi guarda malissimo)io non posso lavorare, io sono una bambina.
io: ah va bene allora me lo tengo qui con me, lo conservo.
lei: dentro c'e il mio nome (prende una penna e inizia a scrivere) SUSANA. Ti dico lettera per lettera: s di francia, u di russia, s di inghilterra, a di cina, n di italia, a di madrid. Hai capito???
io: si si grazie mille
lei: si no perche allora io adesso vado perche devo andare a lavorare. Ma prima vado a dormire perche sono una bambina.
io: certo.
lei: ma...ma....ma dovro poi dargli da mangiare a mio marito?
io: si forse è meglio.
lei: si allora vado che do da mangiare a mio marito. Poi torneró e le daró il mio curriculum.
io: va bene grazie mille

E se ne va. Mai avuta una conversazione piú assurda. Ma in fondo, lei ragiona con la sua logica ed io con la mia.

1 commento:

Laura ha detto...

il secondo dialogo sarebbe da portare a teatro! Eccezionale!