giovedì 27 maggio 2010

Lost: the end.

Sono stata una fedelissima di tutte le sei stagioni di "Lost" e per molto tempo ho desiderato che le ultime puntate risolvessero tutti gli enigmi e misteri proposti dal telefilm.
Ero convinta che se non fosse stato cosí, tutto sarebbe stato un emerito disastro, tutto avrebbe perso coerenza, che gli autori avrebbero mancato di rispetto ai fedeli spettatori.

Cos'è l'isola? Dov'è?
Perché i protagonisiti ci sono finiti?
È una specie di limbo o purgatorio?
È reale o no?
Sono giá tutti morti?
E perché ci sono orsi polari?
Perché si muove?
La luce cos'è? E il fumo nero?
È Atlantide?
È il vaso di Pandora?
C'entrano qualcosa gli alieni?

Sono contenta, contentissima, che gli autori alla fine abbiano deciso di mettere da parte la fantascienza senza rinunciare alla metafisica e alla filosofia. In fondo chissenefrega se non sappiamo chi ha creato l'isola, chissenefrega se non capiamo cosa succede esattamente lá. L'isola è qualcosa di semplicemente inspiegabile, come molte cose che accadono nella vita.
Oppure che ognuno dia la propria interpretazione, il che è ancora piú intrigante.

Alla fine Lost è la nostra epica moderna, suscettibile di mille interpretazioni e teorie, e si salverá e verrá ricordata (spero) anche per questo finale cosí umano.

Un finale dove ciò che importa veramente sono i ricordi, l'affetto, le esperienze condivise, le persone che ci amano e danno un senso alla nostra vita, alla nostra morte....
Il finale sono le persone che ci amano o che ci hanno amato, che sono presenti adesso o che vivono nel nostro ricordo.
Sono le esperienze e i sentimenti condivisi ci permettono di andare avanti....let it go...and move on.

"Lost" non dá praticamente risposta alcuna.
Peró ti fa porre ottime domande.

1 commento:

luca ha detto...

non l'ho mai visto, lost. ho sentito pareri critici delusi dal finale, troppo semplice, ho letto. ma per natura, mi fido più di una spettatrice attenta come te.
buona continuazione, dunque...